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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

STORIA DELLA KTM 4

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  L’ingresso trionfale nel XXI° secolo Il trend positivo non si attenua in questi ultimi anni: al contrario, dimostra una vitalità quasi inaspettata, corroborata da nuove tendenze di mercato che registrano un ritorno del gradimento nei confronti delle moto da fuoristrada e da turismo sportivo, dopo la lunga pausa che aveva caratterizzato i periodi precedenti. La clientela è cambiata, è diventata più esigente e selettiva. Molti fanno parte di quella generazione che era giovanissima a cavallo fra gli anni ’70 ed ’80, ha maturato una buona esperienza motociclistica ed ora cerca mezzi di un certo prestigio, che non siano specificatamente da competizione, ma che abbiano estetica accattivante e prestazioni significative. Contemporaneamente le corse nel deserto diventano sempre più importanti, più tecnologiche ed attirano un pubblico televisivo fino ad allora impensabile. Da questa commistione di esigenze nasce lo sviluppo di un motore di grandi dimensioni, mai prodotto fin

Ducati Apollo

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 l’unico esemplare è in Giappone L’unico esemplare al mondo della Apollo “riposa” in un remoto angolo del Giappone, all’interno di una collezione-museo situata nell’isola di Kyushu.                                  una moto con un motore a quattro cilindri . Strana sorte, qui in Giappone c’è l’unico esemplare di una moto italiana unica al mondo, mentre se visiti il Museo Ducati non la trovi! E’ anche vero, però, che Ducati, nella persona di  Livio Lodi , fece carte false  (e anche un’offerta economica piuttosto sostanziosa!) per convincere il proprietario  della moto a venderla; ma si sa,  far cambiare idea a un giapponese non è  certamente cosa semplice ! L’unica cosa che ottenne, in cambio di un restauro completo della moto, che poi  fu anche testata dal giornalista inglese Alan Cathcart, fu quella di  averla in prestito per tre mesi all’interno del Museo ,  dopo di che l’Apollo tornò in Giappone!  Il biglietto inviato dall’Ing. T
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Regolarità Epoca   la "  Le Mans" di Montecampione" 1973 Montecampione ad una ventina di km dal Lago d'Iseo ha ospitato l'intero tracciato, non certo durissimo, ma in ogni caso abbastanza impegnativo almeno per quanto riguarda la distanza complessiva da percorrere 840 km !!. La media da rispettare era 40 km/h valeva per tutte le classi, questo soprattutto per favorire i corridori e  i manager in quanto il giro era lungo 40 km ed il fatto d'impegnare un'ora per compierlo, facilitava tutti per il conteggio dei tempi. Piloti e mezzi, impegnati per questa massacrante gara sono stati i veri protagonisti, della giornata, mostrando ambedue, una tempra non comune, numerosi equipaggi hanno tagliato il traguardo. ogni pilota era impegnato alla guida per circa tre ore, mentre per la notte si e' preferito allungare la durata dei turni. I box della Gilera erano i piu' organizzati tra quelli delle squadre presenti. il n.6 e' quella di Pa

Laverda regolarità 250 e 420

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Laverda regolarità 250 e 420  Lanti austriaca di casa Laverda ottobre 1973